Restano forti criticità su base territoriale, settoriale e per tipologia di contratto

La commissione lavoro del Senato, con il presidente Francesco Zaffini, ha avviato una indagine conoscitiva sulla sanità e la previdenza integrative. Dopo aver ascoltato alcuni soggetti istituzionali, compreso l’Inps, oggi è stata la volta dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, sindacati che hanno una forte voce in capitolo, in quanto sottoscrivono numerosi accordi collettivi a livello nazionale, territoriale e aziendale. L’attenzione della commissione è soprattutto sui meccanismi di funzionamento e su come è possibile migliorare e rendere più efficiente il sistema di welfare nel suo complesso. Un punto sul quale hanno insistito tutti i presenti è quello che la sanità integrativa deve essere considerata complementare e non sostitutiva di quella pubblica che, anzi, deve essere rafforzata, sia sul versante delle strutture che per quanto attiene al personale dipendente. Permangono però diverse criticità. In primo luogo, la percentuale di iscritti inferiore alle attese, con carenze soprattutto su base territoriale, di settore produttivo e di grandezza delle aziende. Altra criticità è legata alla tipologia contrattuale, con i contratti a termine al momento penalizzati rispetto a quelli a tempo indeterminato. Fra le proposte emerse, quelle di istituire una apposita autorità indipendente di monitoraggio, come già previsto per la previdenza complementare, assicurando la democrazia nella governance.