In una lettera all’Ue, il premier ha chiesto di dare priorità alla questione migratoria. Da Bruxelles: «Affronteremo il tema nel prossimo Consiglio europeo»

«Occorre lavorare tutti insieme per ribadire il principio che in Europa si entra solo legalmente e quindi in condizione di totale sicurezza». È l’invito rivolto dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una lettera all’Unione europea. A Bruxelles, hanno accolto la richiesta: al prossimo Consiglio europeo, in programma il 23 e il 24 marzo, la questione relativa ai migranti sarà in agenda, ha annunciato il portavoce del Consiglio Ue, Barend Leyts. Meloni ha indicato anche le possibili soluzioni ad un fenomeno che spesso ha conseguenze drammatiche, con centinaia di vite umane perse in mare: «Sviluppare e potenziare i canali legali di migrazione, distinti tra chi ha diritto alla protezione» e «chi intende accedere per ragioni di lavoro». Contestualmente è fondamentale «contrastare, senza tentennamenti, i clan criminali che alimentano l’immigrazione illegale di massa». Secondo il premier, «senza concreti interventi dell’Ue, sin dalle prossime settimane e per l’intero anno, la pressione migratoria sarà senza precedenti, posto il difficile contesto che investe vaste zone del Pianeta». A stretto giro, i flussi rischiano di diventare ingestibili, senza adeguate (e immediate) contromisure: «Al Consiglio Europeo straordinario dello scorso febbraio abbiamo individuato alcune misure che vanno nella giusta direzione, ma il fattore tempo è decisivo. È fondamentale e urgente adottare da subito iniziative concrete, forti e innovative per contrastare e disincentivare le partenze illegali, ricorrendo anche a urgenti stanziamenti finanziari straordinari per i Paesi di origine e transito affinché collaborino attivamente». Intanto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto in audizione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera per fare chiarezza sul naufragio di Crotone, costato la vita ad oltre 60 persone. «L’assetto aereo Frontex che per primo ha individuato l’imbarcazione dopo le 22 del 25 febbraio a 40 miglia nautiche dall’Italia non aveva segnalato una situazione di pericolo o di stress a bordo, evidenziando la presenza di una persona sopra coperta e altre sotto coperta e una buona galleggiabilità dell’imbarcazione. Poi c’è stato un peggioramento delle condizioni meteo», ha riferito il titolare del Viminale.