Istat: l’export extra Ue torna a crescere. La cosmetica al +16%. Marcata la flessione delle importazioni (-9,7%) per l’energia

A gennaio l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un lieve aumento congiunturale per le esportazioni (+0,7%) e una marcata flessione per le importazioni (-9,7%). L’incremento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione di energia (-12,0%) e beni strumentali (-9,2%), ed è spiegata soprattutto dall’aumento delle vendite di beni intermedi (+9,6%). Per l’import, la flessione congiunturale è generalizzata e più ampia per energia (-19,4%). A gennaio l’export cresce su base annua del 20,3% (+18,2% a dicembre 2022). La crescita, diffusa, è molto più accentuata per beni di consumo non durevoli (+36,1%) e beni intermedi (+28,4%). Si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27: i più marcati riguardano Cina (+137,5%), Turchia (+46,9%) e paesi Opec (+26,2%). A gennaio l’import registra una flessione tendenziale dell’1,0%, dovuta alla diminuzione degli acquisti di beni di consumo durevoli (-13,4%) e beni intermedi (-10,2%). Il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è negativo e pari a -1.359 milioni (-5.284 milioni a gennaio 2022). Il deficit energetico (-7.488 milioni) è di poco inferiore rispetto a un anno prima (-7.556 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 2.272 milioni di gennaio 2022 a 6.129 milioni di gennaio 2023. Si amplia la flessione dell’export verso la Russia (-37,0%) e verso il Giappone (-13,7%). Gli acquisti dalla Russia (-67,3%) sono in marcata contrazione tendenziale; diminuiscono anche quelli da Turchia (-18,7%) e Cina (-10,3%). In aumento le importazioni da Stati Uniti (+35,1%), paesi Mercosur (+30,1%) e paesi Opec (+23,8%).