Difficile prevedere cosa succederà nei prossimi mesi; il peso della Cina e le perplessità Usa

La visita del presidente degli Stati uniti d’America, Joe Biden, e della premier Giorgia Meloni a Kiev, quasi in contemporanea con il discorso del leader russo Vladimir Putin, rappresentano, pur per motivi diversi, la chiusura di una fase che si è aperta il 24 febbraio dello scorso anno. In questi mesi, il presidente dell’Ucraina, Volodymir Zelensky ha incontrato, a più riprese, tutti i più influenti capi di Stato e di governo dell’occidente, compresi i rappresentanti dell’Unione europea, con una riunione della Commissione che si è tenuta simbolicamente proprio nella capitale ucraina. Putin, almeno pubblicamente, è apparso più isolato, con le apparizioni pubbliche, soprattutto negli ultimi mesi, decisamente più ridotte. Quando ha parlato lo ha fatto per annunciare la sospensione del trattato Start sulle armi nucleari. Difficile ora capire cosa può succedere. La Cina ha appena annunciato un proprio piano, anche se gli Stati uniti sono molto scettici, in quanto vedono Pechino schierato con Mosca, mentre il presidente turco Recep Erdogan, dopo il successo con lo sblocco dei porti, appare adesso impegnato più su questioni interne legate al devastante terremoto che ha colpito anche la Siria. Intanto, hanno fatto scalpore le dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, che ha invitato a non umiliare la Russia, cosa che si unisce alla diffusa perplessità circa l’invio o meno di aerei da combattimento, per il fatto che una tale fornitura rappresenterebbe un salto di qualità nella strategia militare, con la possibilità per gli ucraini di colpire in maniera più profonda in territorio russo. Il vero nodo continua ad essere rappresentato dalla Crimea, ancora più che dalle regioni del Donbass. Nel 2010, in base ad un trattato, l’Ucraina ha riconosciuto la possibilità alla Russia di installare una base militare fino al 2046. Poi è scoppiata la guerra e la Russia si è annessa tutta la penisola. L’Italia è legata affettivamente alla Crimea per la guerra del 1853, come qualcuno ricorderà.