ALL’INIZIO
Allo scoppio del conflitto, l’Ucraina conta oltre 42 milioni di residenti. Nei giorni immediatamente successivi ai primi massicci attacchi russi, in milioni si riversano ai confini con la Polonia, la Repubblica Ceca, la Romania e l’Ungheria, con molti che arrivano in Germania e negli altri Paesi dell’Unione europea. I numeri indicano, però, che si è trattato di un ristoro temporaneo, in quanto, appena le condizioni lo hanno permesso, i cittadini ucraini sono rientrati in Patria. La Polonia, ad esempio, ha ospitato temporaneamente oltre 956mila profughi, ma quelli che hanno richiesto ospitalità sono stati neanche 32mila. A seguire, abbiamo la Germania (con 936mila temporanei) e la Repubblica ceca (431mila).

IL RITORNO
L’Italia non è fra i Paesi che hanno ospitato il maggior numero di profughi dall’Ucraina. Il picco si è raggiunto a maggio, quando le persone censite erano poco più di 37mila; a dicembre, erano meno di 3mila. La Spagna, soprattutto nelle prime fasi del conflitto, ha accolto più fuggiaschi, mentre la Francia, dopo una impennata iniziale, è quasi sempre dietro all’Italia. Un aspetto molto significativo è la forte presenza di minori di diciotto anni. In Polonia, il 26% degli ospiti è under 18, la percentuale sale al 29% in Germania e al 34% in Romania. In proporzione alla popolazione residente, lo sforzo maggiore in termini di accoglienza temporanea è quello messo in campo dell’Irlanda, dall’Estonia e dalla Polonia.