Più donne che uomini. Circa 280mila visite fiscali ogni tre mesi

Il 2022 si è chiuso con un incremento dei certificati di malattia inviati all’Inps rispetto al 2021. Si tratta di un dato per molti versi atteso, in quanto il 2021 si era, comunque, caratterizzato per alcuni periodi di lockdown e da norme straordinarie sulla malattia. Non a caso l’incremento maggiore è nel settore privato, visto che nel pubblico il ricorso più diffuso allo smart working ha permesso di gestire in maniera diversa anche la malattia. Per tutto il 2021, inoltre, nelle aziende si è dato seguito al protocollo condiviso per il rientro in sicurezza sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e le altre parti sociali. Tornando ai numeri, nel secondo semestre del 2022 sono pervenuti all’Inps 16,4 milioni di certificati, oltre tre quarti dei quali dal settore privato; in termini percentuali, la crescita di quasi trenta punti percentuali. L’incremento è diffuso su tutto il territorio nazionale, con il sud avanti rispetto alle altre macroaree. Dieci punti di differenza fra le donne, che sono avanti, e gli uomini (l’anno, però, si è chiuso con un progressivo avvicinamento fra le due categorie), mentre la fascia più interessata è quella degli ultracinquantenni. Sia nel pubblico che nel privato, la malattia è durata mediamente poco più di cinque giorni, più o meno in linea con la durata media del 2021. Da ultimo, si osserva che ogni trimestre sono effettuate circa 280mila visite fiscali.