Lavrov: «Occidente sta raggiungendo il punto di non ritorno»

L’Unione europea annuncia nuove sanzioni alla Russia. «Per mantenere questa forte pressione, proponiamo un decimo pacchetto di sanzioni con nuovi divieti commerciali e controlli sulle esportazioni di tecnologia verso la Russia. Questo pacchetto vale un totale di 11 miliardi di euro. Proponiamo, tra le altre cose, restrizioni all’esportazione su più componenti elettronici utilizzati nei sistemi armati russi, come droni, missili, elicotteri», ha annunciato oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il suo intervento al Parlamento europeo sulla guerra in Ucraina. Le recenti mosse dell’Occidente nei confronti di Mosca ha accresciuto le distanze e le divergenze, circostanza che si è potuta osservare nelle dichiarazioni delle autorità russe in queste settimane. Ultimo in ordine di tempo, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che parlando al Parlamento ha sostenuto che la politica estera assumerà un ruolo di contrasto all’Occidente in quanto, come ha riportato la Tass, la strategia occidentale di trasformare l’Ucraina in una roccaforte anti-russa sta raggiungendo il punto di non ritorno. Intanto nelle ultime ore le attenzioni si concentrano proprio sulle manovre russe. Ieri si è vociferato, secondo indiscrezioni del Financial Times che citava fonti di intelligence dei paesi Nato, di jet russi ammassati al confine ucraino (voci tuttavia non confermate). Poi, in serata, un rapporto del servizio di intelligence norvegese, stavolta citato da Politico, ha riferito che la Russia avrebbe iniziato a dispiegare navi tattiche con armi nucleari nel Mar Baltico, circostanza che rappresenterebbe una prima volta in 30 anni.