Si baserà su dieci principi: meritocrazia, sostenibilità, rispetto dei diritti dell’UE, i club saranno protagonisti e maggior esperienza per i tifosi

La Superlega torna alla carica e questa volta ad agire è stata A22 Sports Management, ovvero la società europea per lo sviluppo commerciale che è entrata nel Cda dell’idea lanciata da Junvetus, Real Madrid e Barcellona. L’A22 Sports Management ha reso noto i risultati preliminari di diversi colloqui tenuti con diversi stakeholder del sistema calcio di tutta Europa sul futuro dei club. Sono più di 50 le società con le quali Bernd Reichart, Ceo della A22, si è confrontato e con la maggior parte di essi che condivide la valutazione che le fondamenta del calcio europeo siano in pericolo e che debbano essere apportate delle modifiche. «I club si assumono i rischi imprenditoriali, ma quando poi vengono prese decisioni chiavi, vengono messi in disparte e si trovano ad assistere allo sgretolamento delle loro fondamenta sportive e finanziarie. Dal colloquio è emerso la volontà da parte dei club di esprimersi pubblicamente contro un sistema in cui la minaccia di sanzioni viene usata per soffocare ogni posizione. Bisogna cambiare», queste le parole di Reichart al termine di questa ricerca. La nuova Superlega si baserà su 10 principi base condivisi anche dai club interpellati, principi che sono alla base dell’Ue anche come sottolineato da A22. Il primo principio è quello che di un campionato europeo con più divisioni da 60/80 squadre che si distribuiranno a piramide i ricavi. La partecipazione sarà basata sul merito sportivo, con promozioni e retrocessioni annuali, senza membri permanenti. Il secondo principio è quello che riguarda i campionati nazionali. Infatti, i club partecipanti dovrebbero continuare a essere pienamente impegnati nei tornei nazionali, ma con un nuovo format. Il terzo punto è quello di migliorare la competitività con risorse stabili e sostenibili, con una garanzia di minimo 14 partite da disputare in ambito internazionale. Il quarto principio: la salute dei giocatori al primo posto e va gestita con gli impegni annuali. Il quinto invece è quello che i club stessi dovranno gestire le competizioni, con regole di sostenibilità finanziaria trasparenti e applicate. Dovrà essere la migliore competizione calcistica al mondo, questo è il sesto punto e a seguire ci sta: il miglioramento dell’esperienza dei tifosi, lo sviluppo e il finanziamento del calcio femminile, un aumento significativo della solidarietà e al decimo punto il rispetto del diritto e dei valori dell’Ue. Insomma la nuova Superlega promette spettacolo, si attende la risposta dell’Uefa.