Con il Pnrr fino a 375 mila posti di lavoro in più. Le stime di Bankitalia, un’occasione da non mancare

Da uno studio della Banca d’Italia, “L’occupazione attivata dal Pnrr e le sue caratteristiche”, contenente una quantificazione dell’occupazione generata nei diversi settori e la sua ripartizione per tipo di competenze richieste, è emerso che il Piano dovrebbe dispiegare al massimo i suoi effetti sul mondo del lavoro italiano nel 2024, in cui la massima spesa prevista dovrebbe portare a una maggiore domanda di occupati fino a 375mila posti, di cui il 79% nel settore privato.
Nello studio, si stima per la precisione che nel 2024, anno di massima espansione della spesa, il Piano generi circa 300.000 occupati addizionali (l’1,7% dei lavoratori dipendenti del 2019), il 77% della quale afferente al settore privato. Il dato sale a 375mila unità considerando il Piano nel suo insieme. L’aumento dell’occupazione sarà maggiore nelle costruzioni, interessando altri comparti di minore dimensione, ma a maggiore intensità tecnologica. La domanda aggiuntiva sarà più concentrata in settori che impiegano personale altamente qualificato, il cui reclutamento potrebbe essere più difficoltoso. Le costruzioni, «che comprendono sia l’edilizia sia l’ingegneria specializzata», registrerebbero la variazione dell’occupazione più elevata in termini assoluti, pari in media a circa il 9% del livello del 2019». In altri settori, pur più contenuta in valori assoluti, la crescita sarebbe superiore al 10% rispetto ai livelli del 2019 per la produzione di computer, elettronica e ottica e la ricerca e sviluppo. Più difficile sarà garantire livelli di competenze «adeguati alla domanda generata dal PNRR», specie in settori quali «la ricerca e sviluppo e la produzione di computer» e di «apparecchi elettrici e ottici». Qual è la soluzione al problema? Per Bankitalia, l’adozione di «politiche migratorie finalizzate all’attrazione di personale qualificato».