di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale UGL

Mentre i ministri dell’Economia francese, Bruno Le Maire, e il tedesco Robert Habeck stanno volando a Washington in una trasferta congiunta, dopo la proposta della Commissione europea di aprire i rubinetti degli Aiuti di Stato per rispondere all’Ira statunitense, è stata diffusa la bozza di conclusioni del prossimo Consiglio europeo straordinario del 9 e 10 febbraio, sul tavolo del Consiglio Ue Affari generali in corso. A renderla nota è stata l’agenzia di stampa Policy Europe. I Capi di Stato e di governo degli Stati membri riuniti nel Consiglio europeo invitano la Commissione, oltre a facilitare la transizione verde in tutta l’Unione, ad evitare la frammentazione del mercato unico. Preoccupazione che era giunta già dal ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti. Per i leader europei, una risposta politica dell’Ue «pienamente efficace» richiederebbe l’accesso ai mezzi finanziari, rendendo i fondi Ue esistenti più flessibili e accessibili, e l’esplorazione di opzioni per facilitare l’accesso ai finanziamenti per le imprese. A tal scopo, invitano a sfruttare appieno il potenziale della Banca europea per gli investimenti (Bei). Quanto all’atteso Fondo sovrano Ue, la bozza di conclusioni si limita a prendere atto dell’intenzione della Commissione di proporlo prima dell’estate 2023 per sostenere gli investimenti nei settori strategici, sottolineando, come più volte fatto anche dall’Ugl, che sono necessari investimenti sia privati che pubblici per colmare le lacune di investimento che minano la crescita. Si chiede un intervento in merito alle norme sugli appalti pubblici, in un quadro di procedure amministrative e di autorizzazione semplificate e accelerate, così come l’accesso alle pertinenti materie prime critiche. Nell’ambito di una accelerazione del piano d’azione per l’Unione dei mercati dei capitali, si indica alla Commissione il perseguimento di un’agenda commerciale ambiziosa, solida e sostenibile, il sostegno al Wto e a un sistema multilaterale basato su regole chiare; così come accordi di libero scambio e di investimento aperti, equi e trasparenti per garantire condizioni di vera parità e consentire lo sviluppo di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili e l’accesso dell’Ue a nuovi mercati. Quest’ultima è chiamata a salvaguardare i propri interessi di fronte a pratiche sleali, avvalendosi degli strumenti di difesa commerciale.
Le richieste continuano e toccano, per l’Ugl, un nodo fondamentale: azioni più coraggiose e ambiziose per sviluppare le competenze necessarie alle transizioni verde e digitale attraverso l’istruzione, la formazione, il miglioramento delle competenze e la riqualificazione per affrontare le sfide della carenza di manodopera e la trasformazione dei posti di lavoro.
Una difesa e – è da sottolineare – un attacco a 360 gradi, sui quali non si può che essere d’accordo.