Aiuti di Stato, l’Italia scrive a Bruxelles. Va avanti la discussione in vista della discussione al Consiglio europeo straordinario

A Bruxelles si va avanti in vista della discussione al Consiglio europeo straordinario della prossima settimana sulla risposta Ue all’Inflation reduction act (Ira). «La semplificazione e la flessibilità delle regole sugli Aiuti di Stato, mirata su alcuni settori, non deve tradursi in un “free pass” per tutti, che porterebbe ad una corsa competitiva ai sussidi ed ad una frammentazione del mercato interno», questa – secondo quanto appreso da fonti diplomatiche dall’agenzia PublicPolicy – è una delle richieste dell’Italia, contenuta in un documento tecnico (non paper) inviato dal nostro Paese alla Commissione europea e agli altri Stati membri. Nel documento sono espresse le cautele italiane a fronte di una risposta unidimensionale, cioè basata esclusivamente sull’allenamento delle regole sugli Aiuti di Stato, comportando il pericolo di frammentazione del mercato interno. A rischio sarebbero l’integrità e la coesione del mercato unico, a causa delle differenze nella capacità fiscale degli Stati membri. Non solo, sempre a quanto appreso da PublicPolicy da fonti diplomatiche, per l’Italia la decisione sulla revisione degli Aiuti di Stato (Temporary crisis and transitional framework, Tctf) dovrebbe essere discussa insieme alla riforma del Patto di stabilità e alla risposta Ue all’Inflation reduction act (Ira) secondo quanto contenuto in una lettera che l’Italia avrebbe inviato la settimana scorsa alla vicepresidente della Commissione Ue con delega alla concorrenza, Margrethe Vestager. L’Italia preferisce un rafforzamento della capacità di spesa europea e la revisione della governance economica e degli Aiuti di Stato, che dovrebbe essere affrontata congiuntamente nel Consiglio europeo di marzo, evitando un approccio in due fasi.