Lo rende noto l’associazione Luca Coscioni

Lo 0,4% degli italiani maggiorenni ha compilato il cosiddetto testamento biologico – ufficialmente: Dat, Disposizioni anticipate di trattamento –, che permette di decidere anticipatamente quali trattamenti sanitari, terapeutici o esami autorizzare (o meno), nell’eventualità in cui ci si trovi nella condizione di non poter decidere. Lo rende noto l’associazione Luca Coscioni, pubblicando un’indagine proprio in occasione dei cinque anni dall’entrata in vigore della legge che ha regolamentato il testamento biologico: la legge 219 del 22 dicembre 2017 sulle “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, in vigore dal 31 gennaio 2018. L’indagine è stata realizzata con il coinvolgimento delle Cellule Coscioni, i gruppi locali dell’associazione Coscioni, domandando a 6.500 comuni italiani quante Dat erano state ricevute dall’entrata in vigore della legge e quante di queste erano state trasferite all’apposita Banca dati nazionale del ministero della Salute. I comuni che hanno fornito i numeri sulle Dat ricevute sono stati 4.665, quelli sulle Dat trasferite alla Banca dati 4.170. È emerso così che, dall’entrata in vigore della legge, sono state depositate circa 186 mila Dat e ne sono state inviate alla Banca dati nazionale circa 145 mila.