Pil oltre le aspettative. Sia quello mondiale sia quello italiano danno segnali positivi per Fmi e Istat

L’economia globale e anche quella italiana, sì, rallentano, ma meno del previsto. Questo sia secondo il Fondo Monetario Internazionale sia secondo l’Istat.
«La crescita globale rallenta ma è migliore delle previsioni di ottobre», ha reso noto oggi il Fondo Monetario Internazionale nell’aggiornamento del Weo (World Economic Outlook di ottobre), sottolineando che il Pil del mondo è previsto in rialzo al 2,9%, anche se in rallentamento rispetto al 3,4% del 2021, quest’anno per poi aumentare al 3,1% nel 2024. La previsione per il 2023 è di 0,2 punti percentuali superiore a quella stimata in autunno, ma al di sotto della media storica (2000-19) del 3,8%. Sempre secondo il Fmi, il Pil italiano crescerà dello 0,6% nel 2023 e dello 0,9% nel 2024, rivedendo così al rialzo le stime di crescita per l’anno in corso (+0,8% rispetto al -0,2% di ottobre) e al ribasso per il prossimo (-0,4% rispetto al +1,3% stimato a ottobre). Per il 2022 la stima del Fondo è pari a un +3,9%. Ma attenzione, «l’economia globale è pronta a rallentare quest’anno, prima di rimbalzare il prossimo anno» dal 3,4% del 2022 al 2,9% di quest’anno al 3,1% del 2024.
Nel 2022 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 3,9% rispetto al 2021. Si tratta di un dato superiore alle stime del governo contenute nella Nadef (crescita del Pil del 3,7%. Tuttavia, nel IV trimestre del 2022 il Pil italiano è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e cresciuto dell’1,7% in termini tendenziali. Un’inversione di tendenza rispetto al +0,5% congiunturale del terzo trimestre e a sette trimestri consecutivi di crescita.