Il primo Giorno della Memoria dell’era Meloni, un momento importante di riflessione
di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Oggi, 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, è il Giorno della Memoria, la data scelta internazionalmente per commemorare le vittime dell’Olocausto. Un momento importante, ogni anno, per riflettere sul passato, organizzando iniziative a livello istituzionale ed anche nelle scuole, per tramandare il ricordo di quanto accaduto con l’intenzione di evitare che simili atrocità accadano di nuovo. Quest’anno, ancora più del solito, quella odierna è “una giornata particolare”, come il titolo di un celebre film, perché per la prima volta il Giorno della Memoria viene celebrato da un governo di destra, quello a guida Meloni, una circostanza tanto nuova quanto capace di generare riflessioni importanti e significative. Potrebbe essere un momento di svolta per il nostro Paese, per fare appieno i conti con il passato e poter quindi guardare con più serenità al futuro. Certo un’operazione non semplice, ma tentata con forza dal Presidente del Consiglio, in più occasioni ed anche oggi con un messaggio inequivocabile: «Con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, il mondo ha visto con i suoi occhi l’orrore della Shoah, il deliberato piano nazista di persecuzione e sterminio del popolo ebraico. Oggi l’Italia rende omaggio alle vittime, si stringe ai loro cari, onora il coraggio di tutti i giusti che hanno rischiato o perso la loro vita per salvarne altre e si inchina ai sopravvissuti per l’instancabile servizio di testimonianza che portano avanti», così la premier. Condannare chiaramente e definitivamente le leggi razziali del 1938, stigmatizzare con forza quanto avvenuto dopo: l’esclusione di una parte della cittadinanza dalla vita civile, poi i rastrellamenti, le deportazioni ed infine il disegno di sterminio del popolo ebraico. Un orrore assoluto, un male da conoscere affinché non possa reintrodursi nella nostra società. Distinguere, una volta per tutte, fra l’ideologia razzista, alla base di tali nefandezze, e un sano sentimento nazionale, antirazzista, democratico e rispettoso dei diritti umani e civili. Due mondi separati e diversissimi fra loro, che la storia particolare dell’Italia del secolo scorso ha intrecciato, in un nodo da sciogliere, condannando la prima con fermezza e perseguendola senza sconti, rendendo l’altro, invece, pienamente legittimo, con il risultato di unire finalmente il nostro popolo, nel ricordo del passato e nella progettazione del futuro. Una sfida molto difficile da affrontare, ma che forse in questo giorno, con onestà intellettuale e buona volontà, potrà essere vinta, per il bene del Paese.

Il messaggio dell’Ugl
«Onorare quanti hanno perso la vita a causa della barbarie nazista è più che mai necessario per impedire che si ripetano gli orrori del passato e formare le giovani generazioni al rispetto di valori come la libertà, la tolleranza e il rispetto dei diritti umani». Questa la presa di posizione mia personale e di tutta l’Unione Generale del Lavoro in occasione del Giorno della Memoria.