«Il decreto, che dovrebbe essere inattaccabile anche da un punto di vista pacifista, prevede l’invio solo armi difensive e materiale per superare l’inverno».

«Gli aiuti che arrivano non servono solo per salvare l’Ucraina, sono un freno all’escalation che la guerra potrebbe avere espandendosi, così invece la guerra resta tra due nazioni e non si allarga». Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, difende la scelta del governo, poi approvata dal Parlamento con il voto di Camera e Senato – il via libera definitivo al decreto è arrivato ieri dall’Aula di palazzo Montecitorio –, di prorogare l’invio di aiuti all’Ucraina. «Il decreto contiene solo armi difensive e materiale per aiutare a superare l’inverno, dovrebbe essere un decreto inattaccabile anche dal punto di vista pacifista», osserva Crosetto. Che continua a sperare in una soluzione diplomatica al conflitto: «Tutti auspichiamo l’apertura di un tavolo per la pace». Al momento, però, appare una via impraticabile e diventa così fondamentale aiutare gli aggrediti a difendersi dagli attacchi che non stanno riguardando esclusivamente target militari: «Gli attacchi missilistici contro l’Ucraina sono su obiettivi civili e noi ci siamo resi disponibili a dare un sistema di difesa che consenta agli ucraini di abbattere i missili prima che giungano al suolo». Aiutare gli ucraini non significa essere in guerra con i russi: «Non esiste un conflitto tra italiani e russi, perché gli italiani continuano ad essere amici dei russi, auspico che tra i popoli i rapporti continuino ad essere quelli di prima di rispetto e amicizia. La contrapposizione esiste, perché Putin ha deciso di invadere Ucraina che noi invece stiamo difendendo».