Scholz: «Sosteniamo Kiev, ma evitare escalation». Gli Stati Uniti invieranno gli Abrams M1, il Cremlino: «Bruceranno nello stesso modo degli altri»

Carri armati all’Ucraina, stavolta ci siamo. Dapprima la notizia giunta dagli Stati Uniti secondo cui l’amministrazione Biden è pronta a inviare gli Abrams M1 (per la Cnn l’ufficialità arriverà in settimana, si parla di 30 mezzi), poi la svolta europea, con la Germania che ha deciso di fornire l’esercito ucraino dei Leopard richiesti, dopo il tentennamento da parte di Berlino delle ultime settimane. Nello specifico il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha annunciato al suo gabinetto l’invio di 14 Leopard all’Ucraina. Una posizione che arriva dopo giornate di polemiche, soprattutto dalla Polonia, in pressing per l’autorizzazione della Germania alla riesportazione dei mezzi militari in questione. Al riguardo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto su Twitter «sinceramente grato» per la decisione sull’invio di «carri armati tedeschi in Ucraina», ma anche per «l’ulteriore ampliamento del sostegno alla difesa e per le missioni di addestramento» oltre al «via libera ai partner per la fornitura di armi simili». Secondo Spiegel, gli alleati europei starebbero discutendo del trasferimento congiunto di un totale di 80 carri armati Leopard 2 in Ucraina per formare due battaglioni di 40 veicoli. «Non lontano da qui c’è una guerra in Europa – ha ricordato Scholz parlando al Bundestag – e dobbiamo chiarire che noi facciamo tutto il necessario per sostenere l’Ucraina, ma allo stesso tempo che noi dobbiamo evitare un’escalation che porti ad uno scontro fra Nato e Russia. Questo è il principio seguito finora e continueremo a seguirlo». Non si sono fatte attendere le repliche della Russia. In riferimento agli Abrams statunitensi, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha chiosato che «bruceranno nello stesso modo degli altri». Per il presidente russo, Vladimir Putin, citato dalla Tass, «le forze americane in Germania sono truppe d’occupazione, in termini legali ed effettivi». Putin ha inoltre ribadito che la Russia non può consentire che vengano minacciati i suoi territori storici e che lo scopo dell’operazione militare è quello di proteggere il popolo. Oggi Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, in un’intervista al blogger Michael Nucky citata da Unian, ha sostenuto che «un’escalation interna della guerra in Russia è inevitabile» e che «saranno effettuati attacchi diversi contro obiettivi diversi». Dichiarazioni che secondo Peskov sono «una conferma della correttezza» della decisione di Mosca di invadere l’Ucraina «per proteggerci da questo pericolo». Sul terreno, sempre nella giornata di oggi le forze ucraine hanno ammesso di aver perso la città di Soledar, dunque adesso in mano ai russi.