Urso incontra Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Politiche industriali, il 2023 è l’anno del cambiamento. Riforme con l’Europa, ma anche la definizione di piani nazionali di settore

Il 2023 è un anno fondamentale per costruire una politica industriale italiana in linea con quella europea, adottando le riforme che servono e per rispondere alla strategia messa in campo dagli Stati Uniti d’America e dalla Cina. È questo il messaggio che il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha voluto lasciare ai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl nel corso dell’incontro odierno che si è tenuto presso la sede del dicastero. Un appuntamento importante che serve per gettare le fondamenta per una strategia Paese per l’industria. Il ministro Urso, introducendo l’incontro, ha ricordato l’enorme massa di risorse messe in campo dal governo Biden, sul solco di quanto già avviato da Trump, evidenziando che sarebbe un errore per l’Europa pensare che ogni Stato possa fare da sé. «In Europa – ha evidenziato l’esponente di Fratelli d’Italia – la tentazione è fare ricorso al debito nazionale, come vorrebbe la Germania che, nel frattempo, ha già beneficiato del 49% delle deroghe concesse dalla Commissione, mentre l’Italia è a meno del 5%. Se liberiamo le mani agli Stati, significherebbe spaccare l’Europa». Un ragionamento condiviso dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Per Urso, «serve una politica finanziaria, industriale e commerciale europea comune con la riforma del patto di stabilità e con la possibilità di creare un fondo sovrano europeo ed andare verso acquisti collettivi su energia e materie prime». In un tale scenario, l’Europa deve far valere in ogni accordo bilaterale il rispetto dei nostri standard sociali e ambientali. Parallelamente alla partita che si sta giocando a Bruxelles e nel mondo, il ministro e i sindacati hanno convenuto sulla centralità di rafforzare la strategia nazionale. Fra le priorità indicate, la riforma degli incentivi con riduzione del loro numero e un aumento dell’efficacia, la tutela del made in Italy, la formazione anche con un liceo del made in Italy per valorizzare la valenza creativa del nostro Paese. Completano il quadro dei piani nazionali specifici su automotive, siderurgia, semiconduttori, farmaceutica, aerospazio, chimica. Nei prossimi giorni, il ministro Urso incontrerà anche le associazioni datoriali con l’obiettivo di arrivare poi ad un tavolo unificato governo-parti sociali sugli interventi da mettere in campo.