Kiev agli alleati: «Rafforzare le forniture di armi»

«Putin è vivo, così come la Russia intera. E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe rendersene conto, rapidamente». È arrivata subito la risposta del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, al presidente ucraino Volodymyr Zelensky il quale, in videocollegamento al World Economic Forum di Davos, aveva ironizzato proprio su Putin. «Non capisco bene con chi parlare e di cosa. Non sono sicuro che il presidente russo, che a volte appare contro il chroma key, sia davvero lui», aveva detto il leader ucraino. «È chiaro che Zelensky preferirebbe che né Putin, né la Russia esistessero», il successivo commento di Peskov. Oggi Kiev è tornata a chiedere più forniture di armi agli alleati europei. «Ci rivolgiamo a tutti gli Stati partner che hanno già fornito o stanno pianificando di fornire aiuti militari, invitandoli ad aumentare considerevolmente il loro contributo», hanno affermato i ministri della Difesa e degli Esteri, Oleksiy Reznikov e Dmytro Kuleba. Nello specifico i due ministri hanno esortato i destinatari del messaggio a fornire i carri armati Leopard, considerati «uno dei bisogni più urgenti e pressanti». Il premier svedese, Ulf Kristersson, ha invece annunciato che la Svezia fornirà a Kiev sistemi di artiglieria a lungo raggio Arche. «Sono profondamente grato al governo della Svezia e al premier Ulf Kristersson per il nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina», ha poi commentato Zelensky su Twitter.