Il boss di Cosa Nostra è stato trasferito a L’Aquila

Questa mattina il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha apposto la sua firma al decreto che infligge il regime carcerario previso dal 41bis – il cosiddetto “carcere duro” – a Matteo Messina Denaro, il quale – secondo quanto riportato dall’ANSA – è stato trasportato e recluso nel carcere de L’Aquila. Il boss di Cosa Nostra trapanese, arrestato lunedì in una casa di cura privata nella periferia nord di Palermo, dove riceveva cure sotto il falso nome di Andrea Bonafede, è stato trasportato con un aereo militare fino a Pescara, dove è atterrato lunedì sera intorno alle 22. Nel corso della notte è stato poi portato nella casa circondariale del capoluogo abruzzese. Nel frattempo, il Garante regionale dei detenuti, Gianfranco Cifaldi, ha fatto sapere a LaPresse, che Messina Denaro sarà curato in carcere dal personale del reparto oncologico dell’Ospedale San Salvatore. «Le sue condizioni sono gravi – ha spiegato, infatti, a La Repubblica il responsabile del reparto Oncologia della clinica dove è stato arrestato il boss – , la malattia ha avuto un’accelerazione negli ultimi mesi». «Non lo definirei un paziente in buone condizioni di salute – ha aggiunto -. Sono certo che continuerà a ricevere tutte le cure di cui ha bisogno. Ieri i carabinieri mi hanno chiesto se posticipare di tre, quattro giorni il ciclo di chemioterapia che avrebbe dovuto fare qui avrebbe avuto conseguenze e io ho firmato l’autorizzazione perché un ritardo così contenuto non avrà alcun effetto sul suo stato di salute».