Il governo corregge il dpr 917/1986 sulla applicazione della tassazione ordinaria

Il decreto-legge Trasparenza, che sta provocando un certo attrito fra il governo e i gestori delle pompe di benzina per l’obbligo di esporre i prezzi medi regionali dei carburanti, contiene anche una misura destinata a riaprire la partita del welfare aziendale, così come chiesto dalla Ugl nel corso della audizione sul decreto-legge Milleproroghe di ieri. Il primo provvedimento urgente permette alle aziende private di erogare un bonus carburanti in favore dei propri dipendenti. Tale bonus è esentasse fino a 200 euro. Per le cifre superiori, il decreto-legge prevede una cosa diversa rispetto alla normativa vigente che è quella definita all’articolo 51, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 917/1986. Questo articolo, che ha suscitato grandi polemiche anche nei mesi scorsi, dispone che, al superamento della soglia di esenzione indicata, l’intera somma sia assoggettata a tassazione e non soltanto la parte eccedente. Nel caso del bonus carburanti, invece, il superamento della soglia di 200 euro comporta l’applicazione della tassazione ordinaria soltanto sulla quota eccedente. Tornando all’audizione sul decreto-legge Milleproroghe, la Ugl ha evidenziato la necessità di prorogare per tutto il 2023 le soglie straordinarie previste per i fringe benefit. In assenza di un intervento del legislatore, vale la soglia ordinaria di 258,22 euro, mentre negli ultimi mesi del 2022 si era arrivati a 3mila euro.