Peskov: «Non attacchiamo edifici residenziali»

Sono più di 35 le vittime dell’attacco russo di sabato a un condominio di Dnipro, a renderlo noto questa mattina su Telegram il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, stando a quanto riporta Ukrinform, ma nelle ultime ore altre fonti hanno riferito di un bilancio salito a 40 morti. Le ricerche delle persone intrappolate sotto le macerie stanno proseguendo, con l’operazione di salvataggio in corso ormai da molte ore. Da parte sua, però, la Russia ha negato di avere bombardato l’edificio residenziale a Dnipro. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalle agenzie locali riprese dai media internazionali, ha affermato che le forze armate di Mosca «non colpiscono edifici residenziali». Piuttosto, ha proseguito, «questa tragedia è il risultato dell’azione dei missili di difesa aerea». E quanto alle operazioni russe sul terreno, Peskov ha ribadito che «le forniture occidentali di mezzi pesanti all’Ucraina non riusciranno a cambiare la situazione. Questi carri armati bruciano e continueranno a bruciare». L’Organizzazione mondiale della sanità ha comunicato di avere consegnato farmaci a Dnipro per contribuire alle cure dei feriti. Negli attacchi russi di ieri, invece, sono stati uccisi 18 civili, mentre 34 sono rimasti feriti. A riferirlo è stato in questo caso il vicecapo dell’ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko, riporta Ukrinform. Secondo i dati delle amministrazioni militari regionali citati da Tymoshenko, 15 civili sono stati uccisi nella regione di Dnipropetrovsk e tre nella regione di Kherson.