Antitrust: istruttoria su Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum e Tamoil

«A queste condizioni è confermato lo sciopero già indetto per il 25 e 26 gennaio». Ad annunciarlo è il presidente nazionale di Figisc-Confcommercio, Bruno Bearzi, facendosi portavoce dei malumori dei gestori dei distributori di carburante riguardo il decreto approvato dal Consiglio dei ministri per arginare l’ondata di rincari. «Se nell’incontro al Mimit (previsto per martedì) non si riparte dal decreto si conferma lo sciopero», ha assicurato. Tra le varie misure contenute del decreto, la principale è quella che prevede che le stazioni di servizio espongano il prezzo medio nazionale dei carburanti, che verrà elaborato ogni giorno dal Ministero dell’Ambiente, a fianco di quello proposto dal gestore. In caso di violazioni scatteranno sanzioni, mentre la recidività potrebbe portare fino alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta  giorni e fino a 6000 euro di multa. Ed è proprio quest’ultimo punto che avrebbe fatto storcere il naso ai gestori. Nel frattempo l’Antitrust ha fatto sapere di aver avviato istruttorie con ispezioni nei confronti di Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil. «I procedimenti – spiega l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina (marchio ENI 376, marchio ESSO 40, marchio IP 383, marchio Kuwait 175, marchio TAMOIL 48) distribuite su tutto il territorio nazionale».