WELFARE AZIENDALE
Una novità che potrebbe ritornare anche nei prossimi mesi. Il decreto-legge 176, all’articolo 3, ha innalzato la quota di esenzione fiscale sui fringe benefit, vale a dire le forme di welfare aziendale riconosciute dal datore di lavoro ai suoi dipendenti in forza di contratti o per liberalità, fino a 3mila euro. Il limite di legge è di 258,23 euro, come previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 917/1986. In via transitoria, tale limite è stato innalzato a 516,46 euro per il 2020 e per il 2021 e successivamente fissato a 600 euro per il 2022. Venendo incontro ad una precisa richiesta dei sindacati, ad iniziare dalla Ugl che aveva sollevato la questione, la soglia è stata ulteriormente incrementata fino a 3mila euro. Al momento, la Legge di bilancio non è intervenuta, per cui si tornerebbe alla previsione standard, anche se da Palazzo Chigi fanno sapere che è intenzione del governo introdurre delle misure anche su questo fronte. Si ricorda, comunque, che la Legge di bilancio ha previsto la riduzione dell’aliquota sostitutiva sugli accordi e premi di produttività dal 10% al 5%, cosa che, di per sé, già produce un maggiore reddito per i lavoratori dipendenti. L’ipotesi più accreditata è quello di riconoscere una esenzione fiscale piena su un pacchetto di buoni carburante fino a 200 euro.

IL TERRITORIO
Il caro energia colpisce i cittadini e le imprese, ma anche il Terzo settore, il mondo dello sport e gli enti locali. Il decreto-legge Aiuti quater, in questo senso, copre le varie esigenze attraverso degli stanziamenti con ricaduta sulle ultime settimane del 2022, mentre la Legge di bilancio prevede interventi diretti per almeno i primi tre mesi del 2023. Guardando ai soli enti locali, il contributo per fronteggiare i maggiori costi energetici è di 150 milioni, di cui 130 per i comuni, per la fine del 2022 e di 400 milioni, di cui 350 per i comuni, per il primo trimestre del 2023. Il rincaro di elettricità e gas rischia di inficiare la continuità dei servizi erogati dagli enti locali, ad iniziare dalle scuole e dall’assistenza sociale. Un articolo aggiuntivo del decreto-legge 176/2022, peraltro, aggiunge risorse sul versante del trasporto locale e regionale, con lo stanziamento di altri 320 milioni di euro. L’articolo 3-quater si muove, invece, nel solco di favorire una riduzione complessiva del costo di tutte le utenze, comprese quelle per la telefonia, delle pubbliche amministrazioni. La base di riferimento rimane il quadro messo a disposizione da Consip spa, ma sono ammessi degli affidamenti anche al di fuori di tale modalità, se, naturalmente, producono dei risparmi per l’ente.