In vista del nuovo tavolo del 26 gennaio, le parti presentano le loro proposte
Dopo l’incontro al ministero del lavoro di giovedì, è il Ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, ad aggiungere qualche ulteriore tassello ad un puzzle che potrebbe comporsi già il prossimo 26 gennaio, almeno nella speranza di tutti. Alcuni tragici accadimenti che hanno coinvolto degli studenti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, la ex alternanza scuola-lavoro, hanno riportato a galla il limite di uno strumento che stenta decollare nel nostro Paese. Non così in Germania, dove il sistema duale, che, appunto, alterna esperienze lavorative, anche nelle fabbriche, con il proseguimento del percorso di studi. In Italia, questa cosa non ha mai attecchito appieno, tanto è vero che pure l’apprendistato di primo livello, quello che serve per il conseguimento del diploma, resta poco utilizzato. Valditara ha assicurato che i docenti che saranno impiegati nei percorsi di orientamento avranno un riconoscimento in termini monetari, così da valorizzare la professionalità. La questione, però, non è soltanto quella del personale impiegato. Come chiesto da più parti, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbero diventare materie di studio al pari delle altre. Il problema è che una riforma dei programmi è complessa e lunga, per cui, ha osservato l’Ugl, la soluzione potrebbe essere nell’utilizzare i percorsi di orientamento introdotti con la Legge di bilancio.