«Stanziati poi dieci miliardi per ridurre il costo del lavoro e le decontribuzioni per i neo assunti, anziché per tagliare le accise»

«Quando abbiamo fatto la legge di Bilancio abbiamo messo prima in sicurezza il tessuto produttivo e le famiglie dal caro bollette, dopo di che avevamo, orientativamente, dieci miliardi e due strade: tagliare le accise per tutti, anche per i ricchi, o concentrare quelle risorse sul taglio del costo del lavoro, sulle decontribuzioni per i neo assunti, sui soldi alle famiglie per crescere i figli. Abbiamo fatto questa seconda scelta». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha difeso ieri in un’intervista al TG1 le scelte dell’esecutivo, alla vigilia dell’incontro con i sindacati dei benzinai (si veda Primo piano). Non c’è solo il caro energia, ovviamente. Ieri c’è stata la cabina di regia sul Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, con il governo che ha confermato l’impegno a raggiungere tutti i target: «Attraverso il nuovo metodo che assegna centralità alle funzioni e ai compiti della Cabina di regia sarà possibile centrare tutti gli obiettivi del Pnrr», ha detto il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto. In una nota Palazzo Chigi ha ricordato che entro il 30 giugno del 2023 l’Italia dovrà raggiungere 27 obiettivi, di cui 20 milestone e 7 target. Il loro raggiungimento sbloccherà il pagamento della quarta rata di 16 miliardi di euro da parte della Commissione europea.