di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

È iniziato un nuovo anno, ma continua la tragica serie delle morti sul lavoro. Ieri, ad esempio, ha perso la vita Antonio Golino, un ragazzo di 22 anni, mentre lavorava in un’azienda agroalimentare, nella zona industriale di Caivano, in provincia di Napoli. Oggi si è spento anche Nicola Battagliola, operaio ventottenne bresciano, rimasto vittima di un incidente sul lavoro lo scorso mercoledì: non è riuscito a superare le ferite riportate. Una strage quotidiana inammissibile, un’ombra persistente sul mondo del lavoro italiano. Sono iniziati i lavori del tavolo sulla salute e sicurezza sul lavoro, voluto dal nuovo ministro Marina Calderone con l’obiettivo di fare il punto sulla sicurezza, affrontare il problema in modo risolutivo con il coinvolgimento di datori di lavoro e sindacati, dar vita ad un vero e proprio «patto sociale sulla sicurezza del lavoro». C’è bisogno di intervenire con urgenza per fermare lo stillicidio delle morti bianche, degli infortuni, delle malattie professionali e l’intenzione di Calderone e del governo è quella di impostare un confronto strutturato per mettere in atto una «strategia più ampia», con riunioni quindicinali. Un incontro già in programma per il 26 gennaio. Le criticità da colmare sono tante, coinvolgendo le rappresentanze datoriali e sindacali all’interno degli organi che si occupano di vigilanza e prevenzione. Serve, poi, un potenziamento e non, al contrario, un ridimensionamento degli organi ispettivi e occorre un migliore e maggiore coordinamento delle Banche Dati dei vari enti preposti ai controlli in previsione della costituzione di un’Agenzia Nazionale unica che si occupi di tutte le attività Ispettive. E poi, lo diciamo sempre, un’adeguata formazione per i lavoratori, ed anche per gli studenti. Sul tema scuola, altrettanto importante anche una revisione dell’istituto dell’alternanza scuola-lavoro, che l’anno scorso ha causato diverse vittime fra gli studenti e necessita di essere profondamente riformato. Il ministro Valditara ha indicato un percorso da seguire: oltre alla modifica della normativa sui risarcimenti Inail, anche maggiore connessione fra la scuola e le aziende disponibili per l’alternanza, da certificare in tema di sicurezza per poter accogliere i ragazzi, e un ruolo più stringente per i tutor, in modo che i giovani – in azienda per imparare e non per lavorare, ricordiamolo – non siano più lasciati soli. C’è molto da fare per cambiare le cose, servono investimenti mirati su vigilanza, controlli, prevenzione e formazione. Ci auguriamo che questo nuovo metodo di lavoro inaugurato dal ministero del Lavoro e dal governo si traduca in atti concreti e soprattutto efficaci, capaci finalmente di ridurre in modo significativo la tragica conta degli incidenti e delle morti bianche. Noi dell’Ugl, anche stavolta, faremo la nostra parte.