Istat: inflazione nel 2023 al 5,1%. Ma è una stima «un po’ ottimistica». Pesano sul futuro eventuali rincari dei carburanti che, per loro natura, hanno un doppio effetto, “diretto” sul pieno di benzina e “indiretto” sui prezzi

«L’inflazione è uno dei grandi temi del momento: possiamo dire che nel 2023 avremo un’inflazione al 5,1%». Lo ha affermato il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, intervenendo a SkyTg24. Stiamo uscendo dal tunnel, visto che il costo della vita nel 2022 è cresciuto dell’8,1% (+1,9% nel 2021)? Alt. Si tratta, infatti, «di un’ipotesi un po’ ottimistica», che immagina che la crescita dei prezzi «si assesti a quelli che sono i livelli attuali», ha aggiunto Blangiardo, per cui però «se le cose dovessero ulteriormente peggiorare, quei valori vengono superati al rialzo». C’è di peggio, «il problema per quanto riguarda soprattutto le famiglie, magari quelle meno abbienti, si accentua ulteriormente. La crescita dei prezzi è un dato penalizzante soprattutto per le fasce più deboli», ha sottolineato. D’altronde, i rincari relativi ai carburanti hanno sull’inflazione «un effetto diretto, nel senso che uno compra la benzina e la paga di più», ma anche «un effetto indiretto, perché gli aumenti di benzina, o diesel, vanno ad agire di conseguenza sugli altri prezzi», ha spiegato il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, a SkyTg24.Questa situazione può dunque «rappresentare un problema in prospettiva se le cose dovessero andare nella direzione di una continua crescita».
A compensare le preoccupazioni incombenti, alla luce degli aumenti ingiustificati dei prezzi a cui stiamo assistendo solo in Italia e che sono anche il risultato di assai probabili speculazioni, secondo il presidente dell’Istat nella legge di bilancio le misure del governo per mitigare gli effetti del caro carburanti «vanno nella direzione giusta. È stato fatto molto compatibilmente con quello che si poteva fare», ha sottolineato. «Ci si sta muovendo in modo corretto – ha spiegato – tenuto conto della situazione e delle risorse disponibili, si è cercato di intervenire evitando di accentuare i problemi e cercando anche di avviare quel rilancio che il Paese vorrebbe poter avere». Infatti, anche sul versante della crescita sembrano arrivare buone notizie: l’Istat stima che il Pil italiano crescerà del +0,4% nel 2023, che «nella difficile situazione attuale è comunque un risultato». «Dobbiamo renderci conto che in questo momento già riuscire a stare sopra il livello negativo è comunque un risultato di cui dobbiamo e possiamo accontentarci», ha spiegato Blangiardo.