Allo studio anche possibili interventi per abbassare il costo di diesel e benzina

«Controlli contro speculazioni e furbetti». Li annuncia il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine di un’inaugurazione sull’autostrada A4, a Cinisello Balsamo, nel giorno in cui il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, hanno incontrato a palazzo Chigi il comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, per valutare ogni possibile azione di contrasto ad eventuali speculazioni sul prezzo dei carburanti, che negli ultimi giorni sono schizzati alle stelle, complicando una situazione economica già difficile, nonostante le misure a sostegno di imprese e famiglie adottate dal governo. Domani, a proposito, è in programma il voto di fiducia alla Camera sul decreto Aiuti quater, approvato dal Senato il 21 dicembre – il voto avrà inizio alle 13:30, con dichiarazioni di voto dalle 10:30, mentre per giovedì alle 10:30 sono previste le dichiarazioni di voto finali e per le 12 il voto finale sul decreto che scade il 17 gennaio –, il primo di una lunga serie di appuntamenti che attendono il Parlamento: nelle prossime settimane, sono diversi i provvedimenti che vanno convertiti in legge, inclusi il decreto Ischia, il decreto Elezioni e il decreto Ucraina. E proprio oggi, in occasione di un incontro con il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, a palazzo Chigi, Meloni ha ribadito pieno sostegno a Kiev: «Oltre a garantire tutto il sostegno all’Ucraina, vogliamo lavorare con la presidenza giapponese su alcune priorità proposte dal Giappone, come la tutela dell’ordine internazionale basato sulle regole, il rafforzamento della sicurezza economica, delle catene di approvvigionamento, la lotta ai cambiamenti climatici», ha detto il premier. Che ieri ha visto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il faccia-a-faccia è stato utile per affrontare alcuni dossier, dal Pnrr ai flussi migratori. Su quest’ultimo punto, s’è espresso oggi il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: «Abbiamo l’ambizione di gestire noi il fenomeno e non possiamo consentire a navi private che battono bandiere di Stati esteri di sostituirsi al governo italiano e poi c’è anche il “pull factor”», il fattore di attrazione determinato dalla presenza in mare delle navi ong, ha detto a “L’aria che tira” su La7. «Abbiamo riscontrato un abbassamento nella qualità di produzione delle barche su cui partono i migranti e questo favorisce le tragedie che poi succedono», ha quindi aggiunto.