Caro energia: il prezzo di diesel e benzina continua a volare. Intorno ai 2 euro al litro, nonostante i lievi ritocchi dei prezzi al ribasso sulla rete nazionale, dovuti al calo di mercoledì scorso delle quotazioni internazionali

Archiviato, con l’Epifania, il periodo delle festività natalizie, la batosta continua: i prezzi di benzina e diesel si muovono “sempre più in alto”, intorno ai 2 euro al litro, nonostante i lievi ritocchi dei prezzi al ribasso sulla rete nazionale, dovuti al calo di mercoledì scorso delle quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi. Ma tornate poi a salire giovedì e venerdì. Secondo “Quotidiano energia”, la benzina “servita” è a 1,965 al litro e il diesel “servito” a 2,023 euro. Il prezzo medio nazionale della benzina “self” è 1,821 euro al litro (1,814 il dato del 5 gennaio), con i diversi marchi compresi tra 1,816 e 1,835 euro al litro (no logo 1,819). Il diesel self a 1,879 euro al litro. In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato: «Abbiamo coordinato una duplice azione per stroncare la speculazione. Il ministro dell’economia Giorgetti con la Guardia di Finanza che ha gli strumenti più efficaci» e «per quanto mi riguarda, avevo già chiesto nelle scorse settimane a Mr Prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della GdF per realizzare un modello di controllo più efficiente ed evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni». La Fegica, l’associazione di categoria dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti, spiega la situazione così: «La scelta più facile è quella di partire dall’ultimo anello della catena: i gestori, che con un margine di 3 cent per litro (prezzo fissato dalle compagnie) sono i guardiani della fede pubblica. I gestori sono obbligati alla comunicazione settimanale all’Osservatorio Mimit del prezzo praticato al consumatore, delle fatture elettroniche; dai corrispettivi trasmessi per via telematica all’Agenzia delle Entrate al trasferimento, ogni giorno, delle vendite effettuate con collegamento diretto all’Agenzia delle Entrate». Per Fegica, il ritorno alla condizione antecedente lo “sconto Draghi” (30,5 cent/lt) del marzo 2022, insieme ai «poteri forti» presenti nella filiera («secondo la magistratura circa un terzo della tassazione finisce nelle mani della criminalità organizzata»), sono le vere cause da combattere, attraverso magari «una riforma seria del comparto». Se ne parlerà anche al tavolo che lo stesso ministro Urso intende aprire con le associazioni dei consumatori? Per il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, invece di speculazione si tratta e il Governo deve intervenire «per contrastare possibili cartelli anticoncorrenza e frenare le manovre speculative in atto denunciate dal Codacons». Ma da un altro lato «è fondamentale rivedere gli strumenti adottati sinora per affrontare gli effetti della spirale inflattiva che sta colpendo duramente lavoratori e imprese». A partire dall’aumento dei tassi di interesse disposto dalla Fed e dalla Bce, «un’arma sbagliata per contrastare un’inflazione da offerta».