Bolsonaro prende le distanze da manifestazioni violente

Sono almeno 1.200 gli arresti avvenuti in Brasile in relazione all’assalto compiuto dai sostenitori dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ai palazzi del potere di Brasilia. Le modalità con cui migliaia di fan dell’ex presidente brasiliano hanno agito ricordano l’assalto al Congresso Usa il 6 gennaio 2021. Le condanne per quanto accaduto sono arrivate da diverse parti del mondo, dagli Stati Uniti all’Europa. «È una grande preoccupazione per tutti noi, difensori della democrazia. Il mio pieno sostegno al presidente Lula, che è stato eletto in modo libero e correttamente», ha commentato tra gli altri la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Lo stesso Bolsonaro, che si trova in Florida, negli Stati Uniti, ha preso le distanze dalle manifestazioni violente: «Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge – ha scritto su Twitter –, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali». E ancora: «Durante tutto il mio mandato sono sempre stato nel perimetro della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà». Nella giornata di ieri il neopresidente brasiliano Lula aveva accusato proprio Bolsonaro di avere incoraggiato gli assalitori con i suoi precedenti discorsi. Le autorità brasiliane hanno ripreso in queste ore il controllo del Palazzo presidenziale, del Congresso e della Corte Suprema di Brasilia, mentre blocchi stradali e manifestazioni si sono verificati oggi anche a San Paolo e altri Stati.