Incentivi per chi resta, ma anche finestra di attesa di tre o sei mesi per uscire

La principale novità per il 2023 è rappresentata dalla introduzione del trattamento di pensione anticipata flessibile, meglio conosciuta come Quota 103. Si tratta di un provvedimento ponte, valido per il solo anno in corso, riservato a coloro che maturano il doppio requisito dell’età anagrafica (62 anni) e contributivo (41 anni, anche in gestioni diverse). L’interessato deve maturare i requisiti entro il 31 dicembre 2023, anche se il diritto ad andare in pensione può essere fatto valere successivamente purché la persona si sia fatta certificare il possesso dei requisiti stessi. È un principio che vale anche per due strumenti non più vigenti, Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi), in scadenza al 31 dicembre 2020, e Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi), terminata il 31 dicembre 2021. Ricordato che è previsto un terzo vincolo (il valore massimo lordo riconosciuto non può essere superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente) e l’assegno pensionistico non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5mila euro lordi annui, l’uscita effettivamente è posticipata di tre mesi che diventano sei nel caso di dipendenti pubblici, scuola esclusa, comparto nel quale la domanda è presentata entro il 28 febbraio con uscita il 31 agosto. Sempre in legge di bilancio, viene parzialmente recuperato un provvedimento di una quindicina di anni or sono, il cosiddetto bonus Maroni in favore di chi, pur avendo maturato i requisiti per andare in pensione, decide di rimanere in servizio. Se allora i contributi erano interamente accreditati in busta paga, nella versione 2023 si fa riferimento ai soli contributi a proprio carico, poco meno del 10%, senza penalizzazione alcuna sull’assegno pensionistico futuro. Il richiamo ai 41 anni di contributi rimanda alla disciplina in vigore per i lavoratori precoci (almeno dodici mesi di contribuzione entro i 19 anni di età).