Solo a dicembre i prezzi sono aumentati dell’11,6%

Ha registrato un record l’inflazione nel 2022, attestandosi in media all’8,1%: il livello più alto mai registrato dal 1985. È quanto emerge dalla stima preliminare dell’Istat. Solo a dicembre, si legge nell’analisi, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha registrato un aumento dello 0,3% mensile e dell’11,6% annuo, rallentando leggermente rispetto al +11,8% registrato alla fine di novembre. «Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione – si legge nel resoconto dell’Istituto – è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (che, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, passano da +67,6% di novembre a +64,7%) e ai prezzi dei beni alimentari non lavorati (che passano da +11,4% a +9,5%). In rallentamento anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti, al +6% dal +6,8%. L’analisi del cosiddetto “carrello della spesa”, mostra un’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche per quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%). Commentando i dati, Confesercenti ha spiegato che «il dato odierno sui prezzi al consumo di dicembre segnala comunque una chiusura d’anno leggermente positiva» e che «le notizie sul fronte dei prezzi di gas ed elettricità in calo dovrebbero far ben sperare in un 2023 che inizia con il piede giusto ma senza facili ottimismi: pesano sul futuro l’aumento del prezzo dei carburanti ed un inverno che, se si dovesse portare a temperature stagionali, potrebbe condurci ad una fase recessiva».