Mosca rivede al rialzo il bilancio dell’attacco a Makiivka

«La Russia sta mobilitando coloro che vuole usare come carne da macello. Noi stiamo mobilitando il mondo civile, per il bene della vita». Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sostenendo che il governo russo è disposto a tutto, pur di «rimandare» la sconfitta. A Kiev sono convinti che Mosca proseguirà le ostilità, noncurante delle perdite sempre più consistenti.
Solo qualche giorno fa, nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, c’è stato un attacco alla caserma di Makiivka, nel Donetsk, costato la vita a decine di soldati, anche se è impossibile stabilire con esattezza quanti. Oggi il ministero della Difesa russo ha rivisto al rialzo il bilancio delle vittime, dichiarando la perdita di almeno 89 soldati, incluso il vice comandante del reggimento, il colonnello Bachurin – raramente la Russia ha ammesso perdite così elevate –, addossando la responsabilità dell’attacco ai soldati stessi, colpevoli di aver usato i cellulari, facilitando la localizzazione del sito agli ucraini. Mentre sul campo proseguono le ostilità, senza grosse conquiste né da una parte né dall’altra, il presidente turco, Recep Taiyyp Erdogan, tenta nuovamente – dall’inizio dell’invasione russa, la Turchia ha cercato di ricoprire il ruolo di mediatore – la via della diplomazia, annunciando di avere in programma colloqui telefonici con il leader del Cremlino, Vladimir Putin, e Zelensky. Esclusa dai Paesi che potrebbero mediare il dialogo, l’Italia: «Non può fare da mediatore perché appoggia il regime sanguinario di Kiev e prende una posizione aggressiva anti-russa», ha detto il ministero degli Esteri russo, citato da Ria Novosti.