Il presidente del Consiglio presenta così il decreto per la gestione dei flussi migratori mentre proseguono i lavori anche su altri dossier, incluse le riforme costituzionali e l’autonomia differenziata

«Immigrazione illegale e tratta di esseri umani: è finita l’Italia che si accanisce con chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola sistematicamente». Così su Instagram il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sintetizza il decreto legge con le “disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori”, firmato ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dovrà passare al vaglio del Parlamento per essere convertito in legge. Il diritto internazionale «non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto nel Mediterraneo o in qualsiasi altro mare e fare la spola per trasferire gente da una nazione all’altra», ricorda il premier, assicurando che le norme «vogliono circoscrivere il salvataggio dei migranti a quello che è previsto dal diritto internazionale».
La regolarizzazione dei flussi migratori, che nel 2022 hanno visto una recrudescenza dopo i cali registrati nel biennio pandemico (2020-2021), è uno degli impegni che il governo s’è assunto, ma non l’unico. Il 2023, che si apre con diversi decreti – decreti Aiuti quater, decreto Ucraina… – da convertire in legge a stretto giro, potrebbe essere anche l’anno delle riforme costituzionali.
«Oggi abbiamo un compito importante: preservare il cammino percorso grazie alla “nostra” Carta e insieme ripensare alcune soluzioni per renderla attuale e funzionale», ha detto il ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, annunciando in un’intervista al “Messaggero” una consultazione con i gruppi parlamentari in attesa di una proposta di riforma della Costituzione da parte del governo.
C’è poi l’autonomia differenziata, tema caro alla Lega. Il presidenzialismo e l’autonomia differenziata «sono strade completamente diverse e rincorrere l’una per l’altra veramente mi sembra sconclusionato e privo di senso e significato», ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, parlando con i cronisti, a Catanzaro, sull’eventuale esistenza nel governo di una doppia velocità per l’attuazione dell’autonomia.
«Questi riscontri pubblicati sui giornali non li ho verificati. Ho avuto un vertice col presidente Meloni, col ministro presidente Fitto e con altri ministri e detto che entro fine anno avrei fatto una proposta», ha aggiunto.