L’indicazione delle clausole potrebbe essere affidata agli accordi collettivi

Neanche il tempo di digerire la legge di bilancio e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali arriva la notizia di un possibile decreto-legge in materia di lavoro. Al momento, le uniche indicazioni sono quelle arrivate dalla stessa Ministra, Marina Calderone, e dal sottosegretario Claudio Durigon, che portano diritti verso un intervento correttivo sul decreto Dignità, il primo provvedimento urgente introdotto a suo tempo dall’allora Ministro Luigi Di Maio. Quel provvedimento del 2018 introdusse, in particolare, una stretta sul versante dei contratti a tempo determinato, con la riproposizione delle cosiddette clausole di impiego che erano state a suo tempo cancellate con il Jobs act di Matteo Renzi. Questo ed altri aspetti saranno sicuramente oggetto di un confronto con le parti sociali, anche se le posizioni di sindacati e associazioni datoriali non sono facilmente conciliabili. Sia Calderone che Durigon, però, fanno affidamento sulla contrattazione collettiva come mezzo per definire anche la portata dei contratti a tempo determinato, cosa che peraltro già accade in alcuni settori produttivi, come, ad esempio, l’artigianato. Tornando alla legge di bilancio, nel corso dell’iter parlamentare è profondamente cambiata la norma sul lavoro occasionale in agricoltura. Si è passati da un impiego tramite voucher, alla previsione di un contratto di lavoro anche annuale, ma con un massimo di 45 giornate di impiego.