Per Lavrov «Kiev non è pronta per il dialogo»

La giornata in Ucraina è stata segnata dalla “pioggia di missili” russi che si è abbattuta sul paese questa mattina, coinvolgendo diverse città, dalla capitale Kiev e Leopoli, a Kharkiv, Odessa e Sumy. Il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak, su Twitter, ha riferito che sono stati oltre 120 i missili russi lanciati oggi. In diverse aree dell’Ucraina sono stati registrati disagi diffusi e interruzioni di corrente. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha parlato di «barbarie senza senso». «Non può esserci neutralità di fronte a tali crimini di guerra di massa – ha quindi sostenuto al riguardo Kuleba –, fingere di essere neutrali equivale a schierarsi dalla parte della Russia». In un’intervista a Ria Novosti, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, è tornato a ribadire come sia «chiaro» dal punto di vista di Mosca che «Kiev non è pronta per il dialogo», allontanando di fatto qualsiasi ipotesi a breve termine di ripresa di un tavolo negoziale. «Proponendo idee e “formule di pace” di ogni tipo – è il ragionamento di Lavrov –, Zelensky coltiva l’illusione di ottenere, con l’aiuto dell’Occidente, il ritiro delle nostre truppe dal territorio russo nel Donbass, in Crimea, a Zaporizhzhia e nella regione di Kherson, il pagamento di risarcimenti da parte della Russia, l’apparizione “di colpevolezza nei tribunali internazionali” e simili». «Naturalmente non parleremo con nessuno in questi termini», la conclusione di Lavrov.