Approvata la manovra e raggiunti gli obiettivi del Pnrr, il governo Meloni chiude l’anno in positivo, evitando gli ostacoli che per l’opposizione sembravano insormontabili ed incassando i primi risultati

Tanto tuonò che non piovve. Insomma, sono state sconfessate le preoccupazioni, ora dimostratesi chiaramente infondate, di molta stampa e dell’opposizione di sinistra. Il nuovo governo di destra a guida Meloni ha portato avanti gli obiettivi necessari a far iniziare al Paese un nuovo anno in sicurezza. Nonostante le limature dell’ultim’ora e le molte modifiche concordate all’interno della maggioranza rispetto al testo iniziale presentato in Parlamento circa un mese fa, come del resto avviene ogni anno, anche stavolta è stato evitato l’esercizio provvisorio, con l’ok al Senato del Ddl Bilancio, senza apportare nuove variazioni al testo arrivato dalla Camera. Palazzo Madama ha quindi confermato quanto già approvato da Montecitorio. Le varie misure sono state riunite in un unico articolo, suddiviso in 903 commi, meno rispetto allo scorso anno. Una manovra definita dal Premier Meloni, nel corso della conferenza stampa di fine anno, come «una manovra politica, scritta in tempi molto rapidi». Con un chiaro disegno per l’Italia del futuro, ma prudente dal punto di vista economico ed approvata definitivamente dal Senato con 107 voti favorevoli e 69 contrari. Definita “matura” anche dal senatore a vita Mario Monti, che, infatti, si è astenuto. Nelle stesse ore l’annuncio, da parte del ministro Raffaele Fitto, del raggiungimento di tutti gli obiettivi del Pnrr in scadenza al 31 dicembre 2022. Un risultato «frutto di un importante lavoro di squadra impostato anche sulla base di un dialogo costruttivo attivato a livello politico con la Commissione Europea» per il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione ed, appunto, il Pnrr. 55 obiettivi raggiunti, dei quali 25 erano già frutto del lavoro dell’esecutivo Draghi, con i restanti 30 completati dal nuovo governo Meloni.