Nuova soglia massima per le imprese; in agricoltura vale la contrattazione collettiva

Novità in arrivo sul versante del lavoro occasionale. In legge di bilancio, è infatti previsto un intervento ad ampio spettro sul lavoro accessorio. Negli anni, come si ricorderà, i lavoretti pagati con i voucher hanno raggiunto un livello di impiego fuori controllo, con, peraltro, centinaia di migliaia di corrispettivi non riscossi, cosa che ha spesso fatto pensare a forme di sommerso mascherato. Nel 2017, l’allora governo Gentiloni è intervenuto sullo strumento, introducendo due canali, uno rivolto alle famiglie ed un secondo alle imprese. Passati cinque anni, la Ministra del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, è tornata sul tema, forte dell’evidenza del ridotto impiego dello strumento; ha quindi proposto alcune modifiche delle quali ha discusso anche con i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, durante l’incontro di Palazzo Chigi del 7 dicembre. L’obiettivo è quello di dare fiato al lavoro occasionale, senza allargare troppo le maglie per non alimentare la precarietà. Per effetto delle modifiche apportate, sale la soglia massima di impiego di personale per impresa: il tetto è di 10mila euro a fronte dei 5mila attuali. Resta fissa la soglia per il prestatore d’opera. Dopo un confronto con le categorie, è cambiata la norma per il settore agricolo che troverà una applicazione sperimentale nel biennio 2023-2024; il corrispettivo, in questo caso, è legato alla contrattazione collettiva.