«Occidente rischia scontro tra potenze nucleari»

Il rischio di una guerra nucleare, ma soprattutto il Pentagono che ha minacciato di assassinare Putin. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, è tornato ad agitare le acque, nonostante le recenti, seppur timide, aperture ad una trattativa di pace avanzate proprio dal presidente Vladimir Putin. «Alcuni “funzionari anonimi” del Pentagono – ha dichiarato Lavrov in un’intervista alla Tass – hanno minacciato di infliggere un “attacco decapitante” al Cremlino. Volevano eliminare fisicamente il capo dello Stato russo. Se tali idee sono effettivamente valutate da qualcuno, questo qualcuno dovrebbe riflettere molto attentamente sulle possibili conseguenze di tali piani». Secondo Lavrov, inoltre, la «pericolosa politica di contenimento della Russia» adottata dalle forze occidentali a causa del conflitto in Ucraina «rischia di innescare uno scontro armato diretto tra le potenze nucleari». Quanto alla fine delle ostilità, il ministro degli Esteri russo ha avvertito le autorità ucraine: «Le nostre proposte per la smilitarizzazione e la denazificazione dei territori controllati dal regime di Kiev, l’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia provenienti da queste aree, compresi i nostri nuovi territori, sono ben note al nemico. Il punto è semplice – ha dichiarato Lavrov al riguardo –, altrimenti la questione sarà decisa dall’esercito russo». Nelle scorse ore, in un’intervista all’Associated Press, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha reso noto che Kiev sta lavorando ad un summit di pace, alle Nazioni Unite, entro la fine di febbraio, con il segretario generale dell’Onu, António Guterres, in veste di mediatore.