Lo denuncia Ossigeno per l’informazione, aggiungendo che il dato è in crescita del 100% rispetto allo stesso periodo del 2021

Da gennaio a settembre 2022, sono stati minacciati 564 operatori dei media – termine che include giornalisti, blogger, video operatori –, pari al 100% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando sono stati 288. Lo denuncia Ossigeno per l’informazione, l’Osservatorio Su Informazioni Giornalistiche E Notizie Oscurate, sottolineando che i numeri raccolti nel rapporto «fanno riferimento a tipologie di intimidazioni e minacce più ampie rispetto a quelle prese in considerazione dal Viminale», considerando infatti anche le querele e le cause per diffamazione promosse in modo temerario e strumentale e le violazioni del diritto di informazione codificato dall’Articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo.
«Contestualmente sono diminuite le denunce presentate alle forze dell’ordine dai minacciati ed è cresciuta la quota di querele e cause per diffamazione a mezzo stampa temerarie e strumentali», sottolinea Ossigeno per l’informazione.
Secondo i dati del Centro di Coordinamento sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti del ministero dell’Interno, nello stesso periodo – gennaio-settembre 2022 –, gli episodi intimidatori commessi in Italia nei confronti dei giornalisti sono stati 84, in calo rispetto ai «162 registrati nello stesso periodo del 2021, con una flessione del 48%», con Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Toscana che da sole registrano 57 episodi complessivi, pari al 68% del totale.