La Procura Figc ha chiesto la revoca della sentenza: 42 operazioni nel mirino

La Juventus non esce dal mirino della giustizia sportiva per le plusvalenze e la Procura Figc, dopo aver ricevuto le carte dagli inquirenti torinesi, ha chiesto la revoca della sentenza di assoluzione pronunciata a maggio dalla Corte federale di appello nei confronti della Juve e dieci club. La Corte ora avrà 30 giorni per convocare l’udienza in cui la Procura chiederà nuove sanzioni nei confronti del club bianconero e della altre società coinvolte. Sulle plusvalenze sarebbero stati trovati documenti che sosterrebbero l’accusa del ricorso da parte della Juventus di plusvalenze artificiali: nel ‘libro nero di Fabio Paratici’, Cherubini parla di «eccessivo ricorso a plusvalenze artificiali», da parte dell’ormai ex dirigente bianconero ora al Tottenham. In particolare, sotto la lente d’ingrandimento ci sarebbero 42 operazioni, tra le quali: Rovella dal Genoa alla Juve per 18 milioni; Portanova, dalla Juve al Genoa per 10 milioni, Cancello dalla Juve al City per 65 milioni, Danilo dal City alla Juve per 37 milioni, ma soprattutto lo scambio Arthur-Pjanic con il Barcellona. Il bosniaco è passato in Catalogna con il valore del cartellino pari a 60,8 milioni di euro, mentre lo spagnolo è arrivato a Torino per 72 milioni, cifra irrisoria per quanto dimostrato sul campo da quest’ultimo, prima e dopo il suo arrivo in bianconero. Insomma, secondo questa tesi, il sistema messo in atto dalla Juve nello scambio di giocatori, è stato preordinato solo ed esclusivamente con il fine di ottenere vantaggi economico-contabili, senza alcun rilievo di natura tecnica e a confermarlo sono anche i documenti acquisiti negli uffici dei dirigenti, dove i calciatori da scambiare sono indicati con una “X”, mentre il valore a bilancio veniva deciso prima di individuare i giocatori coinvolti.