Per Casini, presidente della Lega A, la riduzione delle squadre non è una priorità

Il mondo del calcio è alla ricerca di una nuova dimensione e a confermarlo, oltre a quest’ultimo mondiale insolito giocato d’inverno e in un Paese arabo, sono i nuovi format lanciati dalla Uefa con la Champions League e dalla Fifa con il nuovo Mondiale per club, aperto a 32 club e il Mondiale che ci sarà nel 2026 in Usa, Messico e Canada, dove si passerà da 32 nazionali a 42. Tutto ciò per aumentare audience, sponsor e ricavi e proprio per questo anche la Serie A non rimane a guardare e il presidente della Lega di A, Lorenzo Casini, nei giorni scorsi ha presentato un documento con dieci punti per migliorare il massimo campionato italiano. In questi dieci punti però si fa riferimento anche al futuro, ovvero si va dall’ordinamento del campionato, alla sostenibilità economica e poi ancora dalle infrastrutture alla valorizzazione dei giovani. Insomma rendere più affascinante e competitivo il calcio italiano. Per quel che riguarda il gioco, Casini vuole aprire al Var a chiamata, rendere pubblici i dialoghi dell’arbitro con la sala Var e mettere il tempo effettivo, andando ad eliminare dunque i lunghi recuperi visti in Qatar. Per quanto riguarda le troppe partite disputate, secondo Casini, le nazionali fanno troppe amichevoli senza senso, creando così troppe pause del campionato e dunque la proposta è fare una sola pausa a settembre od ottobre. Ma il punto principale del documento presentato dal capo della Lega è quello relativo al format del campionato: infatti, secondo Casini, il campionato di Serie A, non deve mettere mano al numero di squadre partecipanti (20), ma alla modalità di retrocessione, con l’introduzione dei playout che renderebbe tutto più equilibrato fino all’ultima giornata. Insomma, la Serie A non pensa più ai playoff scudetto come in passato, ma si guarda in basso per far si che non si siano squadre materasso a fine stagione. La rivoluzione è alle porte, chissà se avverrà, intanto si inizierà con quelle Uefa e Fifa.