Vittoria dell’Italia: l’Ue approva price cap a 180 euro al Mwh. Scatterà quando supererà la soglia per tre giorni consecutivi e il differenziale con i principali indici globali di riferimento sarà superiore a 35 euro

È una vittoria tutta italiana. «Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas. È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo», ha scritto su Twitter il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, riconoscendo anche il ruolo svolto in tal senso dall’ex premier Mario Draghi e dall’ex ministro suo omologo, Roberto Cingolani.
Dunque, quasi contro ogni previsione e dopo mesi di trattativa, il Consiglio Affari energia, riunito a ieri Bruxelles, ha trovato ieri un accordo sul tetto al prezzo del gas, con l’Italia a fare da capofila tra i Paesi favorevoli al meccanismo. Il price cap è fissato a 180 euro al Mwh, entrerà in vigore dal 15 febbraio. Il blocco scatterà quando il prezzo alla borsa di Amsterdam supererà la soglia dei 180 euro per tre giorni consecutivi e, al contempo, il differenziale con i principali indici globali di riferimento sarà superiore a 35 euro. Il fatto che le condizioni siano molto diverse dalla proposta originaria della Commissione europea, in base alla quale lo stop sarebbe scattato solo se il prezzo del gas avesse superato per due settimane di fila i 275 euro, dimostra il grande lavoro fatto dall’Italia. Immediata la reazione di Mosca che ha promesso di dirottare a Cina e Asia le sue forniture diga. Ma, in termini di trasporto, quello che si può fare con il petrolio, è più difficile da fare con il gas e le importazioni verso l’Ue quest’anno sono già calate dell’80%. Il problema vero, semmai, è il Qatar.
I 27 ministri dell’energia riuniti a Bruxelles, però, non hanno votato all’unanimità, il testo è stato approvato a maggioranza qualificata, per la quale servivano almeno 15 Paesi membri rappresentanti del 65% della popolazione europea. La Germania alla fine ha votato a favore del tetto e anche questo è un dato politico molto significativo; l’Ungheria contro; Austria e Olanda si sono astenute.
Ma nel testo approvato dal Consiglio Affari energia c’è una clausola: «La Commissione europea può, se appropriato, proporre anche modifiche al price cap per includere i derivati negoziati sui mercati non regolamentati, oppure per rivedere gli elementi presi in considerazione per il prezzo di riferimento» del gas. Formulazione ambigua, che potrebbe riaprire la partita da qui al 15 febbraio. Il dato politico, tuttavia, è innegabile: si tratta di «una piccola grande vittoria, più grande che piccola. Siamo riusciti a spuntarla in Europa sul prezzo del gas, battaglia che molti davano per spacciata, e che abbiamo portato a casa», ha detto la premier italiana, Giorgia Meloni, partecipando al Museo ebraico di Roma alla cerimonia di accensione della Chanukkà.