L’intervento del ministro Giorgetti, rimane a cinquemila euro il tetto al contante

Sono molteplici le modifiche contenute nel terzo pacchetto di emendamenti del governo Meloni alla Manovra per il 2023. Presentato di fronte alla commissione Bilancio della Camera nella serata di domenica dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, tra i punti salienti c’è anche la cancellazione della discussa norma sui pagamenti elettronici, che nel testo originario prevedeva una soglia massima di 60 euro, entro la quale gli esercenti avrebbero potuto rifiutare pagamenti via pos: torna quindi la sanzione di 30 euro per chi non accetta pagamenti con carte di credito o bancomat, qualsiasi sia l’importo. Nel suo discorso, il ministro ha poi annunciato la riduzione delle mensilità del reddito di cittadinanza, da otto a sette, e l’aumento della soglia di decontribuzione (da seimila e ottomila euro) a favore dei datori di lavoro che assumeranno nel corso del 2023 beneficiari del Rdc, con contratto a tempo determinato. Intervento anche sul fronte mutui, con il ripristino di una norma del 2012 «che permette – ha spiegato Giorgetti – per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso». Per quanto riguarda, invece, le pensioni, l’emendamento alla manovra prevede, oltre all’innalzamento a 600 euro di quelle minime per tutti i beneficiari da 75 anni in su, anche «la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024, è stata elevata la percentuale della fascia di pensioni da 4 a 5 volte la minima e ridotte conseguentemente quelle a salire per quanto riguarda i redditi».