di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale UGL

Nel giorno del Consiglio Ue Energia, nel quale i ministri dell’Unione europea si sono confrontati, ancora una volta, sul price cap, il cosiddetto “Qatargate”, il più grande scandalo di corruzione nella storia dell’Unione, prosegue, ampliandosi di particolari.
Giovedì scorso il Parlamento Ue ha deciso di bloccare l’accesso dei lobbisti di Doha all’aula, mentre le indagini ancora prima avevano individuato un flusso di tangenti provenienti anche dal Marocco. Doha ha espresso immediatamente tutta la propria irritazione, attraverso una nota diplomatica. Secondo quest’ultima, le informazioni prese in esame nell’indagine sono inaccurate, respingendo «fermamente» tutte le accuse di cattiva condotta al governo del Qatar. Non solo, l’Emirato, pur non essendo l’unico Stato nominato nelle indagini, è l’unico ad essere stato attaccato da parte della autorità belghe e bloccato dall’Europarlamento. Si parla di «condanna selettiva», di «restrizione discriminatoria», peraltro senza aver approfondito con il governo del Qatar la veridicità delle circostanze emerse dalle indagini. Nella stessa nota, viene ricordata la vicinanza tra Belgio e Qatar e la collaborazione tra i due Stati durante la pandemia da Covid-19, come anche l’importanza della fornitura di gas liquido da parte del Qatar verso il Belgio. Per nostra sfortuna, le minacce “velate” non restano circoscritte soltanto al Belgio. La scelta del Parlamento Ue di limitare il dialogo e la cooperazione con il Qatar, ancor prima della fine del procedimento giudiziario, avrà un effetto negativo nelle relazioni tra Qatar e Europa sulla cooperazione in materia di sicurezza regionale e globale, nonché «sulle discussioni in corso sulla crisi energetica globale e sulla sicurezza».
Dallo scoppio del conflitto in Ucraina, l’Europa ha sostituito la dipendenza dal gas russo grazie al gas naturale del Qatar. Quest’ultimo è un partner energetico già importante per Italia ed Europa e le forniture di gas aumenteranno ancora nei prossimi anni. Secondo molti esperti, il Qatar sta diventando l’Arabia Saudita del gas ed ha intenzione di diventare leader del mercato in Europa nonché in Asia, a discapito della Russia.
Nel frattempo, mentre prosegue la discussione sul price cap, anche alla luce delle rimostranze emerse negli ultimi giorni, e le indagini delle autorità belghe, appare evidente che il Qatar, quando si muove, non perde mai di vista interessi e strategie, mentre l’Europa sembra averne più di una e in vicendevole contrasto o, peggio ancora, senza neanche una strategia.