di Francesco Paolo Capone – Segretario Generale UGL

In un mondo che ha perso di vista i valori, nasce la necessità di provare a coniugare pensiero e azione, nel solco dell’insegnamento mazziniano. Un passaggio fondamentale per costruire l’Italia di oggi e di domani, senza dimenticare le radici da cui il Paese trae linfa vitale

La cultura come strumento per crescere nella consapevolezza del proprio ruolo all’interno della società e nel mondo del lavoro. Mentre si chiude il 2022, anno dedicato, fra le altre cose, al ricordo di Giuseppe Mazzini, nel centocinquantenario della sua morte avvenuta a Pisa nel 1872, l’Ugl ha voluto rimettere al centro dell’attenzione il valore della riflessione, ospitando nella sede confederale di via Nomentana, a Roma, la presentazione di cinque volumi, due dei quali editi da Edizioni Sindacali, la nostra casa editrice. Quasi una sfida nel momento in cui larga parte dell’interesse di molti è rivolta all’iter della legge di bilancio, con le novità in materia di pensioni e di stipendi, e alle notizie di cronaca giudiziaria che arrivano da Bruxelles. Mazzini, nel suo lungo peregrinare, insisteva molto sull’educazione e l’istruzione delle persone, in particolare di quelle allora al livello più basso della scala sociale, ma anche sull’azione diretta, con la creazione delle società di mutuo soccorso per assistere chi restava senza occupazione o le famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro. Anche oggi, in un mondo completamente diverso, non è possibile scindere le due cose, in quanto il pensiero deve andare sempre di pari passo con gli atti concreti e quotidiani. Si tratta di avere una visione del mondo, attingendo ogni volta che è possibile alle riflessioni del passato; senza di ciò, l’azione sindacale sarebbe sterile, utile soltanto nel momento, però priva di qualsiasi prospettiva nel futuro più o meno immediato. È con questo spirito che l’Ugl ed Edizioni Sindacali intendono dare il loro contributo alla definizione di un progetto per l’Italia di oggi e di domani.