Per chi percepisce l’ammontare minimo non sarà più necessario fare la richiesta

In attesa della ufficializzazione degli interventi correttivi e integrativi alla legge di bilancio, l’Inps annuncia una semplificazione relativamente all’assegno unico e universale per i figli a carico. Dal prossimo anno, non servirà più ripresentare la domanda, come chiesto, fra gli altri, anche dalla Ugl nel corso delle varie audizioni parlamentari degli ultimi mesi. Occorre però prestare la massima attenzione, in quanto, almeno stando alle anticipazioni, il provvedimento dell’Inps sarebbe a metà, nel senso che in assenza di una nuova dichiarazione sostitutiva unica l’importo erogato dovrebbe essere il minimo previsto dalla normativa vigente e non quello effettivamente spettante in relazione al reddito. Quindi, una semplificazione a metà che comunque serve ad evitare una brutta sorpresa a luglio. Intanto, la legge di bilancio introduce altre importanti novità sempre in materia di assegno unico e universale. In primo luogo, diventa strutturale l’indicazione che, in caso di figli con disabilità grave, l’assegno spetta anche al superamento dei 21 anni di età. Finora, infatti, la disposizione era, utilizzando il tipico linguaggio legislativo, sperimentale e valida fino al 30 giugno prossimo. Sempre in manovra finanziaria, è previsto anche un sostanziale rafforzamento dell’ammontare stesso dell’assegno; non per tutti, però, ma soltanto per i bambini fino ad un anno, limite che sale a tre anni per le famiglie numerose.