Raccolto un miliardo per l’emergenza a Conferenza Parigi

I continui raid russi «costituiscono crimini di guerra, violano senza dubbio i principi più fondamentali del diritto umanitario. Questi atti sono intollerabili e non resteranno impuniti». E ancora: sta all’Ucraina, in quanto vittima dell’aggressione, «decidere le condizioni di una pace giusta e duratura». Così il presidente francese, Emmanuel Macron, in occasione della Conferenza di Parigi sull’Ucraina. L’iniziativa, di sostegno al popolo ucraino nello scenario della guerra, ha registrato anche l’intervento di Volodymyr Zelensky, in videocollegamento da Kiev: «La maggior parte delle nostre centrali sono danneggiate dai bombardamenti russi. Ogni giorno i nostri ingegneri devono staccare milioni di ucraini dalla rete elettrica. L’Ucraina – ha perciò ricordato il presidente ucraino – ha bisogno di almeno 800 milioni di euro come aiuto d’emergenza per il settore energetico. Faremo tutto il possibile per far fronte al blackout e al terrore energetico». Alla fine alla Conferenza è stato raccolto più di quanto richiesto. «L’aiuto per l’Ucraina supera gli 800 milioni di euro di cui parlava Zelensky questa mattina. Sono felice – ha fatto sapere la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna – di poter annunciare che superiamo questa cifra e siamo intorno al miliardo di euro». Da Mosca, intanto, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha riferito che il ritiro delle truppe entro la fine del 2022 è «fuori discussione» e che le proposte di pace di Zelensky porteranno invece «a nuovi scontri». Secondo il giornale russo Vedomosti, che cita proprio Peskov, entro fine anno il presidente russo Vladimir Putin e il leader cinese Xi Jinping potrebbero avere un colloquio in videoconferenza.