La concentrazione delle risorse e l’attività di analisi degli interventi sono snodi importanti

Ragionando su come e dove intervenire per rendere più agevole ed efficace il Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’Ugl ha formulato, nel corso dell’incontro avuto con il governo, una serie di possibili proposte. In primo luogo, potrebbe essere utile una maggiore concentrazione di risorse su temi specifici come la digitalizzazione, la transizione ecologica, l’inclusione sociale, ipotizzando, laddove possibile, l’accorpamento di misure, con previsioni a breve – medio termine, così da assicurare interventi qualitativi, preso atto dei tempi stringenti e rigidi per ogni milestone e target. In secondo luogo, è utile concentrarsi sulle sole scadenze europee più immediate e sottoposte alla verifica degli organismi competenti. È fondamentale anche il rafforzamento del monitoraggio sullo stato di avanzamento del piano. Soltanto attraverso una documentazione puntuale, sarà infatti possibile tenere traccia di tutti gli adempimenti da assolvere in modo da evitare che si accumulino ritardi incolmabili. Il monitoraggio serve per l’analisi dei risultati raggiunti e dell’impatto conseguito. Occorre anche una revisione della tabella di marcia, che, allo stato, appare troppo rigida e stringente, a discapito della qualità delle azioni e soprattutto della verifica reale e concreta dell’efficacia. Altro punto focale è quello del rafforzamento dell’abbinamento funzionale e strutturale del Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Programmazione dei Fondi strutturali annualità 2021/2027. Il cambiamento del quadro economico finanziario rispetto alle previsioni iniziali sta determinando l’emersione di elementi di incertezza legati in particolare al rincaro delle materie prime che, unito all’aumento dei costi di elettricità e gas, sta causando conseguenze dirette sull’attuazione del Pnrr, dal momento che il rialzo dei costi impatta sulla realizzazione di progetti stimati più bassi. Questo dato è stato ulteriormente confermato dai dati del Rapporto Svimez che guarda, in particolare, al Mezzogiorno.