Inps: in 10 mesi oltre 290mila domande di RdC a rischio frode. Su circa 1.290.000. Intensificati i controlli nell’ottica di prevenire e individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti

L’Inps ha intensificato i controlli ex ante sul Reddito di Cittadinanza, nell’ottica di prevenire ed individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti. Gli scenari di rischio elaborati ed i relativi allarmi attivati dall’Istituto hanno permesso di individuare su circa 1.290.000 domande pervenute, nei primi dieci mesi del 2022, oltre 290.000 a rischio: 240.000, rientranti negli scenari relativi alla mancanza del requisito della residenza in Italia e a false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare, sono state respinte in automatico, prima che la prestazione potesse essere indebitamente percepita; 50.000 sono state sospese e sottoposte ad ulteriori controlli. Un altro scenario di rischio che l’Istituto sta da poco utilizzando, in stretta collaborazione con le forze dell’Ordine, è quello relativo all’eventuale titolarità di imprese e/o di qualifiche/cariche sociali da parte dei componenti il nucleo familiare richiedente il beneficio. Tale circostanza, seppure di per sé non incompatibile con la fruizione del beneficio RdC, è ritenuta sintomatica di potenziali frodi comunque connesse alla fruizione del Reddito di Cittadinanza oppure ad irregolarità concernenti il settore delle aziende, quali, ad esempio, quelle dei “prestanome” nella titolarità delle stesse. Anche le domande riconducibili a tale scenario vengono intercettate e sottoposte ad ulteriori controlli. In particolare, i principali scenari di rischio riguardano: mancanza del requisito della residenza in Italia; false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare; false dichiarazioni circa la composizione del nucleo familiare. Infine, per omogeneità ed organicità di controllo, l’Inps ha elaborato un’apposita Piattaforma informatica che permette alle Strutture periferiche di consultare le istanze RDC che presentano gli indici di rischio selezionati, così da poter svolgere le opportune verifiche sulle domande sospese e sbloccarne l’esito, se positivo, o avviare le conseguenti azioni di recupero, in caso negativo. Complessivamente, da quanto si evince da una tabella dell’Inps, le domande respinte al 30 settembre 2022 sono 456.331, le posizioni decadute 264.964, quelle revocate 60.523. Il che porta il totale complessivo (dal 2019) a 1.735.195 domande respinte, 871.491 decadute e 213.593 revocate.